Come capire se un ETF è caro o conveniente?

Carlo era seduto nel luminoso ed elegante studio di Luca, sorseggiando il suo caffè.
Carlo: “Luca, ultimamente sento parlare di multipli per valutare gli ETF azionari, ma non ho ben chiaro a cosa servano.”
Luca: “I multipli sono indicatori che ti aiutano a capire se un ETF è sopravvalutato o sottovalutato, e quindi se può essere un buon investimento. Tuttavia, bisogna sempre ricordare che questi indicatori da soli non bastano: vanno contestualizzati e integrati con altri dati.
Ad esempio, prima di usare questi multipli, dovresti chiederti:
Qual è la strategia dell’ETF? È un ETF growth (punta su aziende in forte crescita) o value (contiene aziende solide ma sottovalutate) ?
In quale settore investe? Un P/E alto potrebbe essere normale per un ETF sulla tecnologia, ma eccessivo per un ETF value.
Quali sono gli altri fattori da considerare?
Questi indicatori possono dare un’idea iniziale, ma una valutazione più ampia è essenziale per prendere decisioni consapevoli.”
🔹 Due indicatori importanti
1️⃣ Price-to-Earnings Ratio (P/E): quanto sto pagando per gli utili?
Cos’è? Il P/E (Prezzo/Utili) indica quanti euro gli investitori pagano per ogni euro di utile generato dalle aziende nell’ETF.
🔹 Regola pratica
✔ P/E alto (>25-30) → L’ETF potrebbe essere sopravvalutato. Gli investitori si aspettano una crescita elevata, ma se non si verifica, il prezzo potrebbe scendere.
✔ P/E medio (15-25) → Valutazione equilibrata.
✔ P/E basso (<15) → L’ETF potrebbe essere sottovalutato, ma anche riferirsi a un settore con crescita attesa modesta.
💡 Carlo annuisce: “Quindi, se un ETF ha un P/E molto alto, rischio di pagarlo troppo rispetto agli utili effettivi?”
Luca: “ Un P/E molto alto può significare grandi aspettative di crescita. Ma, se il tasso di crescita atteso degli utili non si realizza, il prezzo potrebbe correggersi in maniera significativa. E’ sempre utile confrontarlo con ETF dello stesso settore. Questo perché in alcuni casi si hanno valori tipicamente elevati, mentre in altri può essere un segnale di sopravvalutazione.
Se invece il P/E è basso, potrebbe indicare che il mercato assegna meno valore agli utili dell’ETF perché prevede una crescita limitata. Tuttavia, in alcuni casi un P/E basso può essere un’opportunità, se il mercato è eccessivamente pessimista.”
Poi Luca proseguì:
“Torniamo al ruolo del settore nell’interpretazione dei multipli. Possiamo dire che spesso nei settori economici tradizionali, dove la crescita è più lenta, P/E tende a essere meno elevato. Ma tieni presente che ci sono anche settori con profitti molto stabili, come i beni di consumo o il farmaceutico, che possono avere multipli più alti grazie alla prevedibilità dei guadagni.
Nei settori innovativi o in forte espansione, dove gli investitori prevedono forti guadagni futuri, il rapporto P/E tende a essere più alto.
Attenzione però: a volte i multipli alti non sono legati a una reale crescita economica, ma a una fase di euforia del mercato. In questi periodi, i prezzi salgono molto più velocemente degli utili e il P/E cresce artificialmente. È il caso dei cosiddetti boom di mercato, che non sempre corrispondono a un reale miglioramento dei fondamentali economici.”
2️⃣ Price-to-Book Ratio (P/B): il valore delle aziende
Cos’è? Il P/B (Prezzo/Valore Contabile) confronta il prezzo di mercato delle aziende nell’ETF con il loro valore contabile effettivo.
🔹 Regola pratica
Sopra 3 → L’ETF potrebbe essere sopravvalutato.
Tra 1 e 3 → Valutazione equilibrata.
Sotto 1 → Potenziale opportunità, perché il mercato sta valutando le aziende meno del loro valore reale… ma va analizzato attentamente. Il mercato potrebbe scontare problemi strutturali del settore o una scarsa redditività.
Carlo interrompe, incuriosito: “Quindi un ETF con un P/B basso potrebbe contenere aziende sottovalutate con più margine di crescita?”
Luca: “In molti casi sì, ma non sempre. A volte un P/B basso può segnalare anche problemi nel settore o nelle aziende stesse.
Per esempio, dopo la crisi finanziaria del 2008, molte banche avevano un P/B inferiore a 1. In quelle circostanze il mercato temeva che avessero troppi asset a rischio e difficoltà a generare utili.”
Dopo una breve pausa Luca precisò: “E’ importante sottolineare, ancora una volta, che questi valori sono solo orientativi e devono essere interpretati con attenzione. Tra l’altro gli indicatori P/E e P/B derivano in origine dall’analisi delle singole azioni. Ma negli ETF rappresentano una media di più aziende, con tutti i limiti che questo comporta.
E poi, come abbiamo visto, i multipli sono utili strumenti per orientarsi nella valutazione degli ETF, ma il loro significato dipende fortemente dal contesto settoriale e strategico.
Possiamo fare qualche esempio concreto.
Attualmente i valori medi di P/E e P/B degli ETF settoriali sull’intelligenza artificiale sono piuttosto alti (23 e 3,8).
Questo può essere coerente con le forti aspettative di crescita legate allo sviluppo dell’IA. Come abbiamo visto, multipli elevati sono tipici dei settori innovativi, dove il mercato sconta utili futuri più che profitti attuali.
Diverso il caso dell’ETF sulla Difesa europea (WisdomTree, di recente emissione), che presenta multipli fuori norma: un P/E di 39 (stimato 29) e un P/B di 6,3.
In questo caso, i valori elevati riflettono una forte attenzione del mercato verso un settore che potrebbe beneficiare di massicci investimenti pubblici in Europa, in risposta a un contesto geopolitico instabile.
Tuttavia, a prescindere da considerazione etiche, per la sua natura legata a dinamiche politiche e militari, si tratta di un settore che può essere particolarmente esposto a volatilità e cambiamenti, rendendo utile un approccio prudente. Quindi le aspettative potrebbero essere già “sovraprezzate“, rendendo l’investimento più vulnerabile a future correzioni di mercato.”
Valori ETF “AI” e “Difesa Europea“
ETF | P/E | P/B |
---|---|---|
ETF Intelligenza Artificiale | 23 | 3,8 |
ETF Difesa Europea | 39 (stimato 29) | 6,3 |
Luca continuò: “Inoltre, P/E e P/B sono solo una parte della valutazione. Per decidere se acquistare un ETF, bisogna considerarli insieme ad altri indici e altri fattori, come i costi, la volatilità, il metodo di replica, eccetera…Ma questo, Carlo, oramai lo hai già imparato” (vedi “Investire senza paura-Carlo e la scoperta degli ETF” – Amazon).”
🔹 Conclusione
P/E e P/B sono strumenti per capire, sia pure come primo elemento di orientamento, se un ETF può essere un buon affare o se il prezzo sembra troppo alto rispetto al valore reale.
💬 Carlo, soddisfatto, prese nota dei valori e li inserì nella tabella degli indicatori che usava per valutare gli ETF.