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Cosa succede se faccio un bonifico con un Iban sbagliato? Posso recuperare i soldi? 

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  • November 13, 2023
  • 2 min read
Cosa succede se faccio un bonifico con un Iban sbagliato? Posso recuperare i soldi? 

Voce dal sen fuggita… poi richiamar non vale: non si trattien lo strale, quando dall’arco uscì” (Pietro Metastasio).

Il principio di irrevocabilità  di un lancio verbale improvvido, espresso nei famosi versi,  vale anche nel caso sia partito un bonifico bancario a favore di un destinatario diverso da quello corretto? 

Vediamo.

Se si fa un bonifico con “Iban” sbagliato da parte del cliente, anche se il nome del beneficiario è corretto, la banca non è responsabile in base alle norme vigenti. Infatti, la responsabilità del prestatore di servizi di pagamento del beneficiario è strettamente legata al solo rispetto dell’IBAN indicato dall’ordinante.

Bisogna ricordare che se il bonifico è accreditato è necessario sempre il consenso del correntista che ha ricevuto l’accredito per poter restituire la somma. 

Cioè il beneficiario che ha indebitamente ricevuto queste somme deve sempre acconsentire alla loro restituzione. 

In questo caso si può ricorrere a una procedura bancaria di “richiamo” del bonifico.

Ovverosia, l’istituto di credito, su richiesta dell’ordinante del bonifico, domanderà alla banca controparte il “richiamo” del bonifico e quindi la restituzione della somma erroneamente inviata.

Se non vi è autorizzazione, l’ordinante che ha sbagliato il bonifico non avrà altra strada che rivolgersi al Tribunale. Cioè deve avviare un’azione civile contro il beneficiario che ha ricevuto indebitamente la somma sui cui non ha titolo. 

Naturalmente per poter avviare una procedura nei confronti del soggetto che ha indebitamente incassato il bonifico, bisognerà disporre dei dati di quest’ultimo.

L’istituto di credito del beneficiario del pagamento è tenuto a fornire questi dati.

A questo proposito è utile ricordare una recente pronuncia dell’Arbitro Bancario Finanziario del 3 maggio 2022, n. 6886. Questa pronuncia ha evidenziato che quando a causa dell’erroneità dell’IBAN l’ordine di bonifico sia stato eseguito a vantaggio di un terzo non legittimato a riceverlo, il pagatore ha il diritto di conoscere dal prestatore di servizi di pagamento di chi ha ricevuto erroneamente l’importo i dati anagrafici o societari di quest’ultimo. 

Quindi l’istituto di pagamento di quest’ultimo non può invocare la tutela della privacy per giustificare il rifiuto di comunicare al pagatore i dati del proprio correntista.

Il tutto con buona pace di Metastasio!

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Pasquale Tribuzio

Laureato in Scienze Economiche e Bancarie. Ha lavorato presso la Banca d’Italia, con qualifica dirigenziale, occupandosi di attività di controllo interno e di vigilanza sulle banche e sugli altri intermediari finanziari. Scopri di più

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