Cosa sapere prima di firmare un contratto bancario
Come faccio a sapere se il conto corrente o il mutuo che sto per sottoscrivere è quello più adatto alle mie esigenze? Se le condizioni proposte sono convenienti?
Quali sono i costi totali a cui vado incontro? E i rischi che ne possono derivare?
Come un medico per i propri pazienti, le banche sono obbligate a valutare professionalmente le esigenze dei clienti, considerando attentamente le loro condizioni finanziarie.
Da tale attività “diagnostica” scaturiscono ipotesi terapeutiche. Gli intermediari hanno l’obbligo di offrire prodotti adeguati agli interessi, agli obiettivi e al grado di capacità e alfabetizzazione finanziarie del cliente.
Come per i farmaci, anche i prodotti bancari sono accompagnati da documenti che forniscono le informazioni necessarie a valutare rischi e benefici della scelta.
Infatti, per acquistare prodotti bancari, è obbligatorio avere documenti con tutte le informazioni, come i fogli informativi e le guide esplicative (disponibili anche sui siti web degli intermediari).
L’informazione, dovuta sulla base della vigente normativa in materia di trasparenza e tutela della clientela, serve a quest’ultima di effettuare consciamente le proprie scelte.
Solo il cliente informato nel modo dovuto può prendere decisioni consapevoli.
E’ stato efficacemente notato che il “termine trasparenza è un modo riassuntivo di esprimere il concetto di informazione completa e adeguata” ( E. Minervini).
Pertanto, è essenziale acquisire qualche familiarità con le nozioni bancarie per decodificare correttamente le informazioni obbligatorie.
Per garantire la trasparenza e la comprensibilità delle condizioni contrattuali, sono previste “forme di pubblicità” per le informazioni specie quelle di natura economica (tassi, prezzi), i relativi meccanismi di calcolo, i costi derivanti dagli stessi e anche i rischi rivenienti dalla sottoscrizione dei contratti.
Come detto gli intermediari bancari e finanziari hanno precisi doveri informativi da rispettare prima della conclusione del contratto (“informazione precontrattuale”).
Poiché le condizioni applicate sono stabilite in base alle caratteristiche della clientela, gli intermediari hanno l’obbligo di consegna della copia completa del contratto al cliente prima della firma. L’utente deve avere la possibilità di confrontare le condizioni contrattuali proposte con quelle di altri intermediari.
Per consentire la completa comprensione del contenuto contrattuale esiste anche l’obbligo di consegna al cliente di un “documento di sintesi“ delle principali condizioni. Esso riporta in maniera personalizzata, le condizioni economiche pubblicizzate nel foglio informativo riguardante la specifica operazione o servizio offerto.
Per i mutui ipotecari e i crediti ai consumatori (prestito personale, apertura di credito in conto corrente, carta di credito revolving e prestito finalizzato), il cliente ha diritto di ricevere prima della firma del contratto informazioni personalizzate. In questo modo si può valutare l’offerta e confrontarla con altre proposte sul mercato sulla base di moduli standardizzati (“PIES” per i mutui, “SECCI” per altri prestiti).
La lettura dei documenti informativi ci può far scoprire dati preziosi che possono orientare le nostre scelte.
Ad esempio, se si sta considerando di aprire un conto corrente, è importante comprendere le spese associate al conto.
Le spese sono di due tipi.
Fisse: ad esempio, il canone annuo o quelle legate a eventuali carte di pagamento, le imposte di bollo, le spese per l’invio delle comunicazioni al cliente.
Variabili: in base a tipo e numero di operazioni effettuate (commissioni per prelievi, registrazioni, altri servizi oltre a interessi e ulteriori oneri per “scoperto”).
Per la scelta del conto più adatto e per confrontare le offerte di banche diverse, si può fare riferimento all’Indicatore dei Costi Complessivi (ICC).
Esso rappresenta il costo indicativo annuo calcolato in base alle spese e alle commissioni che possono essere addebitate nel corso dell’anno.
Il valore dell’indicatore si ottiene sommando i costi fissi che non variano in funzione dell’utilizzo del conto (come il canone annuale) e i costi variabili, che invece variano in relazione alle operazioni effettuate (es. bonifici).
L’ICC del conto è contenuto nel Documento Informativo sulle Spese (cosiddetto “FID”, documento sintetico che include i servizi più rappresentativi del conto di pagamento) e nel Riepilogo delle Spese di fine anno (“SOF”).
Nel caso si volesse sottoscrivere un mutuo, leggi anche per ulteriori informazioni l’apposita scheda link